Amore Tarocchi

Un tempo, quando l’uomo viveva a stretto contatto con la natura, nessuna azione veniva posta in essere se prima non si dava uno sguardo alle fasi della Luna.
Il nostro satellite ha infatti una grande influenza sugli esseri viventi. Non si tratta di magia, ma di scienza.
Per rendersene conto basta dare uno sguardo ai cicli delle maree. L’uomo, così come gli animali e le piante sono composti da un’altissima percentuale di acqua, è quindi scontato che le fasi lunari abbiano grandissima influenza su di essi.
Ma cerchiamo di capire meglio come funzionano i cicli lunari così da poter sfruttare al meglio l’energia che ci giunge dall’astro d’argento che domina il nostro cielo.

LE FASI LUNARI
Un ciclo lunare completo richiede 28-29 giorni, proprio come il ciclo femminile. Ed anche questo non è un caso, visto che sin dall’antichità la Luna è stata associata al femminile, così come il Sole all’energia maschile.
Il conteggio di un ciclo lunare prende il via dalla Luna Nuova, ovvero dal momento in cui il satellite si trova tra la Terra e il Sole. In questa fase, la luna, non vedendo la faccia che volge verso la terra illuminata dai raggi solari, a noi risulta scura.
La fase che segue quella della Luna Nuova, detta anche Novilunio, è la fase della Luna crescente.
Questa fase dura 14 giorni e culmina con la Luna Piena. I successivi 14 giorni sono i giorni della Luna Calante.

Quindi si torna al Novilunio ed il ciclo ricomincia.

LE FASI LUNARI E L’ACCUMULO DI LIQUIDI NELL’ORGANISMO
Come detto, la Luna ha una grande influenza sui liquidi. Determina le maree, ma anche la ritenzione idrica nel nostro organimo che, come noto, è composto da oltre il 65 per cento di liquidi. Prestate un po’ di attenzione a voi stessi e noterete che durante la Luna Crescente tendete ad accumulare acqua nel vostro organismo, mentre in fase di Luna Calante tendete ad espellerla. Nelle donna tutto questo è molto più evidente che negli uomini.

Detto questo, le cure drenanti e disintossicanti risultano quindi molto più efficaci in fase di Luna Calante che in quelle di Luna Crescente.

LE FASI LUNARI E L’APPETITO
Il nostro appetito è influenzato sia dalle stagioni che dalle fasi lunari. E’ importante stare particolarmente attenti all’apporto calorico, ma anche al consumo di sale in fase di Plenilunio e in Fase di Luna crescente, proprio perché durante queste fasi la fame è maggiore e tendiamo ad accumulare di più le sostanze che ingeriamo.

LE FASI DELLA LUNA E L’AMORE
Il desiderio cresce di pari-passo con il crescere della Luna. Anche in questo caso non si tratta di credenze popolari ma di scienza. C’è di più anche la fertilità risente dei cicli del nostro Satellite. Le percentuali di concepimento sono
maggiori in fase di Luna Crescente, rispetto a quelle di Luna Calante.

LE FASI LUNARI E L’UMORE
Andando per logica, verrebbe da pensare che con la Luna Piena ci si dovrebbe sentire al massimo, un po’ più spenti durante il Novilunio. Non sempre però è così. Dipende se il nostro stile di vita rispecchia i nostri reali bisogni. Se la nostra vita non ci appaga, durante la Luna Piena saremo più nervosi e irascibili, proprio perché l’energia dentro di noi pulsa in maniera più imperante.

Perché vi abbiamo raccontato tutto questo? Perché conoscersi meglio, aiuta a vivere meglio. Non siamo separati dalla natura e ritrovare un giusto contatto con essa può aiutarci a raggiungere in maniera più sana ed equilibrata i nostri obiettivi. In tutti i campi della nostra vita.

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Non c’è pace in quel di Lochness. Il mitico mostro, che da sempre anima le leggende popolari, è tornato a farsi vedere. Non solo, questa volta pare che si sia addirittura fatto filmare.

L’avvistamento è datato 7 maggio. Dei turisti stavano percorrendo la strada che costeggia il lago scozzese, quando sono stati attratti da una strana creatura. Viste le tecnologie moderne hanno quindi deciso di immortalare l’evento. Inutile dire che il video è diventato subito virale. Non vi è social che non lo abbia ripreso e i clic e le condivisioni realmente non si contano.
Se volete farvene un’idea potete vedere direttamente il video su http://video.corriere.it/lochness-tornata-nessie-strano-avvistamento-celebre-lago-scozzese/0b8e3190-35b8-11e7-ae5c-ac92466523f8

Ma ripercorriamo un po’ la storia di questo “mostro” conosciuto da tutti con il vezzeggiativo di Nessie.
Il primo avvistamento risale addirittura al 566. A parlarne fu il monaco irlandese Adamnano di Iona che descrisse il funerale di un abitante delle coste del fiume Ness, emissario del Loch Ness, assalito ed ucciso da una “selvaggia bestia marina”, uscita strisciando dalle acque. Da allora gli avvistamenti sono stati tantissimi. E dagli anni Trenta in poi esistono anche foto della creatura marina. Il 22 settembre 1933 l’Inverness Courier riferì che nel Loch Ness era stato avvistato uno strano animale: i coniugi MacKay, proprietari di un albergo a Drumnadrochit, una località sulla riva del lago, avevano scorto due strane gobbe emergere dall’acqua. Nel novembre 1933 venne scattata la prima fotografia da Hugh Gray; essa mostra un lungo “oggetto” sinuoso che nuota in superficie facendo ribollire l’acqua all’intorno.
La foto però è di scarsa qualità, difficile dire, quindi se ciò che si vede sia realmente un mostro.
Da allora è stato tutto un susseguirsi di immagini, alcune delle quali risultate palesemente false.
Fino all’ultimo video di pochi giorni fa che probabilmente ora verrà analizzato a dovere.
Il problema è che, secondo la scienza, non può esistere un animale marino che abbia le fattezze e dimensioni di Nessie.
Secondo quanto riportato da Wikipedia, “la comunità scientifica degli zoologi pensa che il mostro semplicemente non esista, per due serie di ragioni, la seconda delle quali di ordine teorico:
1. Nessun ritrovamento di tracce, resti animali al di sopra di ogni ragionevole dubbio, è stato mai documentato.
2. La piramide alimentare di un lago relativamente piccolo come il Loch Ness non potrebbe sostenere la vita di una famiglia di predatori delle dimensioni del presunto mostro.
3. Se per assurdo esistesse un solo mostro di Loch Ness, la specie sarebbe da considerarsi irrimediabilmente estinta; al contrario, se ne esistesse una popolazione in grado di perpetuarsi, non si spiegherebbe il fatto che non vi siano prove più convincenti di quelle portate dai sostenitori.
Per tentare di controbattere i dubbi relativi all’alimentazione della creatura è stata avanzata l’ipotesiche vuole l’esistenza di un canale segreto che colleghi il lago al Mare del Nord. Questa teoria spiegherebbe anche l’assenza di ossa e altri resti sul fondale del lago. Non vi sono tuttavia prove dell’esistenza di canali che conducano al mare”.
Se la tesi del collegamento con il mare fosse vera, allora si potrebbe prendere in cosiderazione l’ipotesi che Nessie sia un esemplare di plesiosauro o di elasmosauro sopravvissuto in qualche modo all’estinzione.
Staremo a vedere gli sviluppi di questa avvincente storia che da millenni tiene gli scozzesi, e non solo, con il fiato sospeso.

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La mimosa, che fa parte della famiglia della Mimosacee, viene anche detta Acacia floribunda o Acacia retinodes e non proviene dall’Europa, ma tutte le sue quattrocento varietà crescono spontanee in Africa e in Asia, dove il clima è temperato e nelle regioni tropicali di Australia e America. Tuttavia si è adattata molto bene in Europa e nelle aree mediterranee o vicino ai laghi. Il vento ed il gelo la danneggia, ma ha una grande vitalità, tanto che è stata associata alle donne, per indicare la loro forza e femminilità.

In America del Sud veniva regalata in occasione dei fidanzamenti.

La specie a Fiori Bianchi è simbolo di “amore platonico”, “speranza d’amore”, quella, più famosa, a Firi Gialli è la Mimosa che significa “pudore”.

Il nome deriva dal greco mimo, che significa attore che recita ed esprime sentimenti, un appellativo forse dovuto alla sensibilità di alcune specie al contatto, ai cambiamenti di luce, all’aria. La mimosa pudica, ad esempio, richiude le sottili foglie argentee non appena si avvicina la mano, meccanismo che dipende da una sostanza in grado di modificare la permeabilità delle foglie al minimo tocco.

Nel linguaggio dei fiori la mimosa è simbolo di moralità e pudicizia. Secondo una antica leggenda, si narra, a proposito della virtù della pudicizia, che un pastore perdutamente innamorato di una ninfa che, non riuscendo a dominare la sua passione, la perseguitava senza tregua costringendola, per difesa, a nascondersi nei boschi. Alla fine la fanciulla, esausta per gli attacchi al suo pudore, supplicò il dio delle nozze, Imene, di mutarla in un fiore, e fu trasformata in mimosa. In Inghilterra, nel secolo scorso, le ragazze meno carine erano solite infilare un fiore d’acacia nell’occhiello della giacca, della camicetta oppure fra i capelli per esibire la loro ideologia.

Gli indiani dell’America settentrionale, invece, lo preferiscono tuttora durante le feste o le promesse d’amore. In questi casi, infatti, scelgono un ramoscello di acacia, fatto dal giovane innamorato, alla ragazza che lo ha conquistato

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Da sempre l’uomo guarda il cielo nella speranza di avere segnali o risposte da parte del Divino.
A volte queste risposte arrivano, magari attraverso un’immagine disegnata dalle nuvole.
Ci sono luoghi particolari in cui questo tipo di messaggi arrivano quotidianamente. Basta cercare su google e si troveranno centinaia di foto e video relativi a strani fenomeni legati alle nuvole e al Sole. Uno dei luoghi in cui si concentrano maggiormente questi fenomeni è Medjugorie.

Ma anche il cielo di casa nostra può parlare.
E’ di pochi giorni fa la notizia della comparsa nei cieli di Ladispoli di una strana immagine che sembra proprio rappresentare il braccio di Dio teso verso gli uomini.
La notizia è stata riportata dal sito wwww.ilgiornaleitaliano.it e fino ad oggi non ha avuto smentite.
Secondo quanto raccontato dal sito, a fotografare il fenomeno del Braccio di Dio, nella cittadina sulla costa laziale, è stato Giuseppe S.
“Era domenica e stavo facendo una passeggiata in campagna insieme a mia moglie – ha raccontato l’uomo – Il cielo era piuttosto cupo, nuvoloso, e proprio tra le nuvole, a un certo punto, ho visto formarsi una strana immagine. Mi sono accorto che stesse succedendo qualcosa, così mi sono fermato a osservare questo fenomeno. Inizialmente credevo fosse qualcosa di simile ai banchi di nuvole che si muovono in preda al vento, invece no, le nuvole stavano scendendo verso il basso, con una forma che si faceva sempre più sottile. A un certo punto l’immagine ha preso le sembianze di un braccio, si vede bene anche la mano. E’ inequivocabile, giudicate anche voi”. “All’inizio – ha spiegato ancora Giuseppe a wwww.ilgiornaleitaliano.it – ho avuto davvero paura. Si sarà trovato più o meno a 500 metri dalla mia posizione e, ad occhio e croce, credo che fosse distante da terra non più di 200 metri . Ho preso subito il mio smartphone e ho fatto una foto. Insieme a me c’era mia moglie. Lei non ha avuto paura, anzi ha voluto che andassimo a controllare nell’esatto punto sopra il quale si era formata la nuvola. Io ho preferito andare via”.

Dopo la pubblicazione della foto, altre persone hanno segnalato lo stesso fenomeno. Adesso ci si chiede che significato possa avere il messaggio arrivato attraverso le nuvole. C’è chi ha paura, chi invece grida al miracolo e legge nel “braccio di Dio” un segno propizio.
Staremo a vedere.

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Anticamente le spezie erano considerate al pari delle pietre preziose.
I nostri naviganti hanno percorso mari sconfinati e attraversato continenti pericolosi e sconosciuti, come l’Asia, pur di accaparrarsene le provviste.
Tutto questo solo per il loro gusto?
Niente-affatto.
Le spezie oltre alle doti organolettiche hanno anche proprietà particolari in grado di curare il corpo ed equilibrare le energie.
Non tutte le spezie sono adatte a tutti. Nella scelta della spezia che fa per noi, dobbiamo lasciarci guidare dal nostro gusto. Noteremo poi, che la predilezione di una spezia, piuttosto che di un’altra varia con i cicli della nostra vita.
Ci sono tuttavia dei sapori e dei profumi a cui rimaniamo legati per sempre. Esiste infatti un collegamento tra la nostra data di nascita, e quindi il nostro segno zodiacale, e le erbe aromatiche.
Vediamo, segno per segno, la connessione tra spezie e zodiaco.

ARIETE – L’Ariete è il primo segno di fuoco dello Zodiaco. Quale spezia può essere quindi più adatta a questo segno del peperoncino? Il suo colore rosso vi dà vigore, le sue proprietà curative vi donano tono e vitalità. Il peperoncino è infatti un antiossidante, un antibatterico e un antibiotico naturale portentoso!

TORO – Il Toro è il segno della stabilità, del legame con la terra e con le cose concrete. Ma è anche il segno governato da Venere, pianeta dell’amore. La spezia adatta ai nati nel segno non può essere quindi che una spezia che unisce qualità afrodisiache ad un gusto forte e delicato allo stesso tempo. Una spezia versatile che si sposi bene sia con i cibi dolci che con quelli salati. I chiodi di garofano sono senza dubbio ciò che fa al caso vostro, amici del Toro.

GEMELLI – Il Gemelli è il primo tra i segni d’aria. Il Gemelli è libertà e pensiero. La spezia adatta a questo segno non può che essere profumata e delicata allo stesso tempo. Deve essere un’essenza che stimola la mente più che il corpo, un qualcosa che ravviva i ricordi e placa i sensi. Ciò che fa al caso vostro, amici dei Gemelli, è sicuramente la lavanda.

CANCRO – Il Cancro è il primo segno d’acqua. E’ acqua che deve scorrere e non può stagnare. La spezia che fa al caso dei nati sotto questo segno, deve avere dunque effetti drenanti, oltre che essere gustosa. Provate la cannella. Pochi lo sanno, ma questa spezia, se unita ai dolci ha proprietà dimagranti e dona energia e forza.

LEONE – Il Leone è il re dello Zodiaco. I re vanno omaggiati con l’oro. L’oro delle spezie è senza dubbio lo zafferano, una spezia antichissima che dona gusto e benessere a chi la assume. Lo zafferano ha effetti straordinari anche sull’umore. Fa splendere il sole anche nelle giornate più cupe.

VERGINE – La Vergine è pensiero, ma anche estrema sensualità. Per voi, amici della Vergine, non c’è nulla di meglio della Rosa canina. L’aroma delicato, ma penetrante di questo dono della natura, potenzia il vostro fascino. Utilizzatela sia come cibo (sono ottime le marmellate) che come essenza.

BILANCIA – La Bilancia, a volte, può essere vittima del suo equilibrio. Per spronarvi e darvi il coraggio di fare delle scelte, potete utilizzare il Timo. Questa spezia dona quel tocco in più a tutti i cibi a cui è associata. Fatela entrare nella vostra dieta.

SCORPIONE – Lo Scorpione è una fucina in cui ardono energie profonde. Quando la tensione interiore si fa troppo pressante, puoi ritrovare il relax con un infuso di aloe. I benefici di questa pianta sono noti sin dall’antichità.
Nell’antico Egitto veniva utilizzata per lenire i malesseri del corpo e della mente.

SAGITTARIO – Il Sagittario è il segno dei viaggi. La spezia che fa per te, amico del Sagittario, non può che venire da lontano. L’ideale è lo zenzero. Puoi utilizzarlo sia sotto forma di infuso che per insaporire le pietanze. Il suo retrogusto piccante dà un tocco di esoticità anche ai cibi più tradizionali.

CAPRICORNO – Testa dura, i Capricorno. Per rilassarvi un po’, non c’è niente di più indicato della Melissa. Un infuso o una tisana di questa erba, ti doneranno quella calma che serve per lasciar andare i pensieri e raccogliere le forze da utilizzare nelle tue battaglie quotidiane.

ACQUARIO – Smettila di pensare troppo e lasciati andare, amico dell’Acquario. Per esiste una spezia speciale, in grado di farti spegnere il cervello e accendere il cuore. Si tratta dell’anice. E’ un ottimo digestivo. Puoi assumerlo sotto forma di infusi oppure puoi utilizzarlo per aromatizzare dolci o liquori.

PESCI – La spezia che fa per te, amico dei Pesci, è una spezia molto speciale, che però va utilizzata con granu salis. Si tratta della noce moscata. Puoi assumerla in mille modi, per arricchire il gusto di cibi sia dolci che salati. Occhio però a non abusarne, può avere strani effetti e addirittura dare allucinazioni se assunta in grandi quantità.

Consigli su come prenderti cura di te con questo ingrediente.

E’ stato sempre sotto il tuo naso ma avresti mai immaginato di usarlo come trattamento di bellezza?
Eppure le proprietà benefiche del sale sono note fin dall’antichità.
Ecco alcune strategie fai da te per essere più belle grazie a questo ingrediente:

BAGNO DETOX
Versa 500 g di sale nella vasca da bagno piena d’acqua (evita temperature eccessive),immergiti per venti minuti in questo bagno di puro relax,poi risciacqua la pelle con acqua fredda. Infine applica sul corpo la tua crema abituale,massaggiando la pelle con movimenti circolari.
In questo modo migliorerai la circolazione e darai sollievo alle tue gambe stanche e gonfie.

SCRUB
Versa in una ciotola del sale fino e poi aggiungici qualche cucchiaio di olio vegetale come olio di avocado,riso o mandorle e se vuoi puoi aggiungere anche qualche goccia di olio essenziale. (L’olio essenziale di ginepro e pompelmo sono ottimi per le gambe in quanto aiutano la circolazione).
Infine applicalo sulla pelle massaggiando tutto il corpo e insistendo sulle parti che senti più ruvide.

SCRUB PER L’ESTATE
Metti in una ciotola del sale fino accompagnato da qualche goccia in meno di olio vegetale e un barattolino di yogurt ,spalmalo con delicatezza sulla pelle umida e infine sciacqua : otterrai una pelle fresca e idratata.

NO ALLA CELLULLITE
Versa in una ciotola del sale fino del Mar Morto con un cucchiaio di olio vegetale e uno di farina d’avena (o bicarbonato),poi strofinalo sulla pelle umida.
E’ un trattamento ottimo da usare sotto la doccia contro la cellulite ,in quanto il magnesio presente nel sale ha un’azione antinfiammatoria.
Se lo desideri puoi applicarlo anche sul viso ,combattendo i segni della stanchezza e donando nuovo splendore alla pelle.

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E se le scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia domenica 30 ottobre alle 7.40 del mattino, portando devastazione tra l’Umbria e le Marche, fossero state due anziché una?
Amore e Tarocchi, per scelta, si occupa da sempre di approfondire tematica sul mondo dell’Anima, lasciando agli esperti questioni che riguardano la Scienza ufficiale e la cronaca.
In questo caso, però, siccome lo sciame sismico in corso coinvolge moltissimi dei nostri affezionati lettori e, soprattutto, le notizie ufficiali sulla magnitudo della forte scossa di domenica mattina sono state molte e contraddittorie, abbiamo deciso di approfondire l’argomento.
Molti lettori ci hanno scritto chiedendoci se l’entità della forte scossa fosse stata di magnitudo 7.1 sulla scala Richter (prima notizia diffusa dai media in base alle rilevazioni fornite dalla United States Geological Survey) o 6.5 (valutazione ufficiale data in un secondo momento dall’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). L’Ingv, in un primo momento aveva parlato addirittura di una scossa di magnitudo 6.1. Ebbene abbiamo controllato e, a sorpresa, abbiamo scoperto che in realtà, ciò che ha fatto tremare l’Italia da Nord a Sud, sono state ben due scosse molto forti, avvenute a pochissimi secondi l’una dall’altra.
Nello specifico si è trattato di una prima scossa di magnitudo 6.5, registrata alle 7.40 di domenica e generatasi a 10 km di profondità nella zona di Norcia (Perugia) e di una seconda di magnitudo 6.9, generatasi due secondi dopo ad una profondità ancora inferiore, sempre nella stessa area. Si tratta di un evento rarissimo.
A rivelarlo è un sito australiano, specializzato in eventi sismici, e non solo, che monitora in tempo reale la situazione su tutto il pianeta. Si tratta del sito Quakes, da cui è tratta l’immagine che riportiamo.
Ora le motivazioni sul perché la doppia scossa sia stata taciuta dai media ci sono sconosciute, ma pensiamo che sia giusto informare di quanto accaduto.
Per ora è tutto, continueremo a seguire la vicenda e a tenervi informati.

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