A cura della cartomante Eva
A quante sarà capitato di doversi ripetere : “capitano tutti a me”…”le mie relazioni sono sempre sbagliate”….”incappo sempre in persone sbagliate”.
In questa fase della propria vita sarebbe doverosa una riflessione ed analisi introspettiva che, per quanto dolorosa o fastidiosa possa essere,potrebbe rivelarsi molto utile ad una evoluzione delle dinamicità dei rapporti interpersonali nella sfera affettiva.
Nell’infanzia succede che le nostre figure di riferimento sono i genitori, è da loro che riceviamo i primi esempi e il cosi detto imprinting,cioè quei comportamenti che ci vengono trasmessi o tramandati non con la comunicazione verbale .
Talvolta purtroppo gli atteggiamenti che ci si aspettano da coloro che dovrebbero essere i nostri maestri,deviano da quello che viene considerato lo standard educativo o affettivo,e il nostro percorso di crescità verrà inevitabilmente influenzato producendo spesso condizionamenti nelle future storie affettive di coppia.
Agnese (un nome di fantasia) aveva avuto la sfortuna di avere un padre alcolista, ovviamente da bambina era spettatrice dei comportamenti paterni derivati dal vizio. Crescendo,con forza e tenacia riuscì a completare gli studi ,buoni voti, un ragazzo tranquillo, insomma una situazione equilibrata.
Un giorno però,ad una festa di amici ,Agnese incontrò quello che poi sarebbe stato suo marito, è palese che anche se sembrava un incontro fortuito,in qualche modo inconsapevolmente la ragazza fu attratta da quell’uomo con modi di fare altezzosi, nonchè affascinante,dal bicchiere facile e succube di altri vizi.
La storia cominciò con una travolgente passione,ma, nel corso degli anni si rivelò infausta ed ecco che Agnese si ritrovò a rivivere ciò che aveva vissuto da bambina.
Questo non significa che tutte le storie sbagliate devono essere sempre frutto di esperienze infantili, ne rifarci strettamente al modello sopra citato, il riferimento del genitore puo’ essere anche un padre eccessivamente duro o debole,una madre succube o una donna autoritaria e possessiva ecc..
Lascio agli esperti di Psicologia le spiegazioni tecniche,noi invece possiamo occuparci di divenire consapevoli e se facciamo parte di questi meccanismi, possiamo “OSSERVARE” come uno spettatore esterno senza lasciarci coinvolgere,per capire se anche noi siamo entrati in questo circolo vizioso.
Dopo aver posto l’attenzione in maniera distaccata ma estremamente oculata del nostro passato, possiamo operare verso il miglioramento per scrollarci di dosso quei atteggiamenti ripetitivi che ci fanno poi tanto stare male.
Se abbiamo sofferto o ci hanno trasmesso sensi di colpa per non essere riusciti da bambini a far fronte a qualcosa di spiacevole, dovremmo fare l’esercizio del perdono,essere genitori e bambini allo stesso tempo, far crescere quel senso di amore e protezione che si puo’ provare nei confronti di un piccolo,e poi donare amore e assicurazione a quel bimbo che lo identificheremo in noi ,visualizzandolo nell’età in cui sentiamo maggiormente la sofferenza,e sempre nella visualizzazione fare in modo che quell’immagine ci appaia gioiosa e sorridente. Potrebbe scappare qualche lacrima liberatoria, nulla di male anzi.
Questo bagno d’amore che si puo’ ripetere tutte le volte che si ha bisogno,ma in genere i benefici si hanno da subito se si abbandona la rigidità interiore.
Divenute anime consapevoli la prossima volta che ci interfacceremo con una persona che ci attrae, cerchiamo di scoprire quali sono gli origini degli slanci,chiederci perchè ci piace,cosa troviamo in lui o lei di entusiasmante o positivo e,senza barare perchè il cervello tende facilmente ad ingannarci e forse il cuore ancor più,entriamo nelle vesti del bambino o della bambina che eravamo e cerchiamo di vedere se vi è qualcosa di familiare.
Davanti ad un colpo di fulmine ,un attrazione o una passione improvvisa, un attimo di razionalità effettivamente pare un sacrificio, ma è un piccolo prezzo da pagare per vivere in pieno una storia senza reminiscenze o ripetitività dolorose.
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