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Terremoto in Umbria del 30/10/2016

E se le scosse di terremoto che hanno colpito il Centro Italia domenica 30 ottobre alle 7.40 del mattino, portando devastazione tra l’Umbria e le Marche, fossero state due anziché una?
Amore e Tarocchi, per scelta, si occupa da sempre di approfondire tematica sul mondo dell’Anima, lasciando agli esperti questioni che riguardano la Scienza ufficiale e la cronaca.
In questo caso, però, siccome lo sciame sismico in corso coinvolge moltissimi dei nostri affezionati lettori e, soprattutto, le notizie ufficiali sulla magnitudo della forte scossa di domenica mattina sono state molte e contraddittorie, abbiamo deciso di approfondire l’argomento.
Molti lettori ci hanno scritto chiedendoci se l’entità della forte scossa fosse stata di magnitudo 7.1 sulla scala Richter (prima notizia diffusa dai media in base alle rilevazioni fornite dalla United States Geological Survey) o 6.5 (valutazione ufficiale data in un secondo momento dall’Ingv, Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). L’Ingv, in un primo momento aveva parlato addirittura di una scossa di magnitudo 6.1. Ebbene abbiamo controllato e, a sorpresa, abbiamo scoperto che in realtà, ciò che ha fatto tremare l’Italia da Nord a Sud, sono state ben due scosse molto forti, avvenute a pochissimi secondi l’una dall’altra.
Nello specifico si è trattato di una prima scossa di magnitudo 6.5, registrata alle 7.40 di domenica e generatasi a 10 km di profondità nella zona di Norcia (Perugia) e di una seconda di magnitudo 6.9, generatasi due secondi dopo ad una profondità ancora inferiore, sempre nella stessa area. Si tratta di un evento rarissimo.
A rivelarlo è un sito australiano, specializzato in eventi sismici, e non solo, che monitora in tempo reale la situazione su tutto il pianeta. Si tratta del sito Quakes, da cui è tratta l’immagine che riportiamo.
Ora le motivazioni sul perché la doppia scossa sia stata taciuta dai media ci sono sconosciute, ma pensiamo che sia giusto informare di quanto accaduto.
Per ora è tutto, continueremo a seguire la vicenda e a tenervi informati.

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Incantesimo per Sedurre un Uomo

Antica pozione indiana

Preparare un filtro magico unendo 300 g. di alcool (a 95°) a 30 g. di essenza di garofano e a 15 g. di essenza di geranio. Gli ingredienti dovranno essere esposti soltanto di notte alle energie lunari; al terzo al sesto giorno di lunazione. Al settimo giorno si strofineranno con alcune gocce del ricavato: l’incavo interno dei gomiti, i polsi e la zona retrostante le ginocchia. L’uomo amato sarà completamente preso dal desiderio.
Durante la giornata del 23 giugno si deve raccogliere una piantina di “enula campana” con l’intenzione di ottenere un aiuto determinante per far innamorare una certa persona. Far essiccare l’erba ai raggi della luna; ridurla in polvere ed amalgamare con un po’ di colla arabica. Inserirla in un sacchettino posto sul cuore per nove giorni consecutivi pensando il più possibile al partner. Mettere una piccola porzione del composto in cibi e bevande che dovranno essere assunte sia da voi che dall’amato

Più precisamente, chi fa della magia nera cerca di sottomettere le entità del cosmo al proprio volere (sovvertendone le leggi), chi fa della magia bianca sottomette invece la propria volontà alle leggi del cosmo. Ciò significa che per operare in armonia con l’universo occorreva sviluppare un senso morale basato sull’obbedienza a Dio e sul rispetto della sua volontà.
E poiché si pensava che la volontà divina coincidesse con la razionalità oggettivata del mondo, la magia bianca si proponeva di preservarla, e anzi di favorire la sua naturale evoluzione. La magia bianca si inseriva così nell’ottica tipica dei pensatori rinascimentali, i quali ritenevano che tutta la creazione, corrottasi a causa del biblico peccato originale, tendesse a ritornare verso la perfezione originaria. Come l’uomo tende verso la divinizzazione, così ogni elemento tende a ritornare verso la meta cui è stato assegnato (o entelechia), secondo la concezione aristotelica mescolatasi con quella platonica. Si cercava in un certo senso di risolvere la materia nello spirito; la magia bianca finì in tal modo per coincidere con l’alchimia, che si prefiggeva di costruire la pietra filosofale, al fine di trasmutare i metalli in oro, considerato la meta naturale di ogni elemento. L’oro era ricercato non a scopi di avidità o di possesso, ma per le sue proprietà intrinseche, essendo tra i metalli quello più incorruttibile (cioè più resistente al tempo), oltre ad essere un ottimo catalizzatore da usare nelle reazioni chimiche.
Gli interessi suscitati dalla magia bianca, rivolta esclusivamente allo studio della natura e al rispetto delle leggi in essa presenti, funsero così da apripista alla chimica moderna. L’opera dell’alchimista consisteva infatti essenzialmente nello studio empirico delle sostanze elementari e in esperimenti scientifici su di esse. Egli ne cercava le proprietà operando all’incirca come un chimico, catalogandole, tentando miscugli, introducendo nel suo lavoro fornelli ed alambicchi che saranno poi gli strumenti principali utilizzati dalla chimica come la intendiamo oggi.

 

 

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Incantesimo per Ottenere le Attenzioni della Donna che si Desidera

La donna non deve essere sposata o legata già ad un’altra persona, poiché il distruggere un amore tramite le arti magiche non può che portare ad una ritorsione a lungo o breve termine nella coppia! Potrebbe anche portare alla morte dell’oggetto amato. Bisogna vedere il più possibile la donna in modo da trasmetterle l’influsso amoroso. Procurarsi di volta in volta (una volta appassiti) dei mazzetti di Lillà, Garofani rossi, Rosa Thea e conservarli con cura in un vaso. Su di un biglietto si scrive il nome dell’amata e a voce alta si formula il desiderio di essere amati da lei. Si piega il bigliettino in quattro e lo si pone sul tavolo a fianco del vaso. Ogni giorno ci si dispone in raccoglimento davanti al vaso tenendo il biglietto in mano e cercando di visualizzare chiaramente l’immagine della donna e pensando intensamente a cosa si desidera ricevere da lei! Prima di svolgere questa operazione cospargersi, in modestissima quantità, le palme delle mani, il petto e sotto le ascelle con essenza di Verbena. Quando ci si troverà in sua presenza bisogna fare in modo di darle da mano destra e poi sfiorarle la spalla destra ripetendo mentalmente: “Io ti amo molto; amami come io ti amo…vicino a me sarai felice”. Tutte queste operazioni vanno svolte in nella fase crescente della luna.


Più precisamente, chi fa della magia nera cerca di sottomettere le entità del cosmo al proprio volere (sovvertendone le leggi), chi fa della magia bianca sottomette invece la propria volontà alle leggi del cosmo. Ciò significa che per operare in armonia con l’universo occorreva sviluppare un senso morale basato sull’obbedienza a Dio e sul rispetto della sua volontà.
E poiché si pensava che la volontà divina coincidesse con la razionalità oggettivata del mondo, la magia bianca si proponeva di preservarla, e anzi di favorire la sua naturale evoluzione. La magia bianca si inseriva così nell’ottica tipica dei pensatori rinascimentali, i quali ritenevano che tutta la creazione, corrottasi a causa del biblico peccato originale, tendesse a ritornare verso la perfezione originaria. Come l’uomo tende verso la divinizzazione, così ogni elemento tende a ritornare verso la meta cui è stato assegnato (o entelechia), secondo la concezione aristotelica mescolatasi con quella platonica. Si cercava in un certo senso di risolvere la materia nello spirito; la magia bianca finì in tal modo per coincidere con l’alchimia, che si prefiggeva di costruire la pietra filosofale, al fine di trasmutare i metalli in oro, considerato la meta naturale di ogni elemento. L’oro era ricercato non a scopi di avidità o di possesso, ma per le sue proprietà intrinseche, essendo tra i metalli quello più incorruttibile (cioè più resistente al tempo), oltre ad essere un ottimo catalizzatore da usare nelle reazioni chimiche.
Gli interessi suscitati dalla magia bianca, rivolta esclusivamente allo studio della natura e al rispetto delle leggi in essa presenti, funsero così da apripista alla chimica moderna. L’opera dell’alchimista consisteva infatti essenzialmente nello studio empirico delle sostanze elementari e in esperimenti scientifici su di esse. Egli ne cercava le proprietà operando all’incirca come un chimico, catalogandole, tentando miscugli, introducendo nel suo lavoro fornelli ed alambicchi che saranno poi gli strumenti principali utilizzati dalla chimica come la intendiamo oggi.

 

 

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San Valentino, Miti e Leggende

14 febbraio, giorno di San Valentino, è dedicato alla festa degli innamorati e, mentre i single lo vivono con malinconia, le coppie, di ogni età , organizzano spesso serate romantiche, alcuni giorni da trascorrere insieme, cene a lume di candela, regali importanti come gioielli, o dolci pensierini come fiori, cioccolatini e gadget vari.
La festa di San Valentino fonda le sue radici nell’antichità, nel IV sec a.C. quando i romani pagani rendevano omaggio al Dio Lupercus con un singolare rito: ogni anno i nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un’urna e un bambino sceglieva a caso alcune coppie che avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso.
Determinata a porre fine a questa pratica primordiale, la Chiesa pensò a Valentino come santo “degli innamorati” per sostituire Lupercus. A Roma, nel 270 d. C. il vescovo Valentino di Terni, amico dei giovani amanti, fu invitato dall’imperatore pazzo Claudio II, che tentò di persuaderlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino rifiutò con dignità di rinunciare alla sua Fede e tentò invano di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio San Valentino fu lapidato e poi decapitato.
La storia inoltre sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell’esecuzione, sia “caduto” in amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato un messaggio d’addio: “dal vostro Valentino”, frase che visse a lungo anche dopo la sua morte.

Più precisamente, chi fa della magia nera cerca di sottomettere le entità del cosmo al proprio volere (sovvertendone le leggi), chi fa della magia bianca sottomette invece la propria volontà alle leggi del cosmo. Ciò significa che per operare in armonia con l’universo occorreva sviluppare un senso morale basato sull’obbedienza a Dio e sul rispetto della sua volontà.
E poiché si pensava che la volontà divina coincidesse con la razionalità oggettivata del mondo, la magia bianca si proponeva di preservarla, e anzi di favorire la sua naturale evoluzione. La magia bianca si inseriva così nell’ottica tipica dei pensatori rinascimentali, i quali ritenevano che tutta la creazione, corrottasi a causa del biblico peccato originale, tendesse a ritornare verso la perfezione originaria. Come l’uomo tende verso la divinizzazione, così ogni elemento tende a ritornare verso la meta cui è stato assegnato (o entelechia), secondo la concezione aristotelica mescolatasi con quella platonica. Si cercava in un certo senso di risolvere la materia nello spirito; la magia bianca finì in tal modo per coincidere con l’alchimia, che si prefiggeva di costruire la pietra filosofale, al fine di trasmutare i metalli in oro, considerato la meta naturale di ogni elemento. L’oro era ricercato non a scopi di avidità o di possesso, ma per le sue proprietà intrinseche, essendo tra i metalli quello più incorruttibile (cioè più resistente al tempo), oltre ad essere un ottimo catalizzatore da usare nelle reazioni chimiche.
Gli interessi suscitati dalla magia bianca, rivolta esclusivamente allo studio della natura e al rispetto delle leggi in essa presenti, funsero così da apripista alla chimica moderna. L’opera dell’alchimista consisteva infatti essenzialmente nello studio empirico delle sostanze elementari e in esperimenti scientifici su di esse. Egli ne cercava le proprietà operando all’incirca come un chimico, catalogandole, tentando miscugli, introducendo nel suo lavoro fornelli ed alambicchi che saranno poi gli strumenti principali utilizzati dalla chimica come la intendiamo oggi.

 

 

 

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La notte di Halloween nel mondo

La notte del 31 ottobre, meglio conosciuta come “la notte di Halloween”,

non sarà evento raro incontrare sulla vostra strada vampiri, licantropi, zombi , fantasmi e streghe; alcuni sono semplici maschere, ma non vi è mai sorto il dubbio, che nella notte in cui tutto è possibile, qualche strega o vampiro ne approfitti per vivere alla luce del Sole? Opps… pardon, alla luce della Luna!
Halloween è una festività che si celebra negli Stati Uniti, da alcuni anni è diventata una consuetudine anche in Italia, party e serate a tema si svolgono in tutto il bel paese; in tanti sostengono sia un evento solo americano, ne siete cosi sicuri? Vediamo di approfondirne le origini e scopriremo assieme che anche L’Italia gioca la sua parte in questa festa.

Alcuni studiosi sostengono infatti che questa celebrazione abbia origine nell’antica Roma,

per l’ esattezza nella festività di “Pomona” – Dea dei frutti e dei semi – o anche nella festa dei morti chiamata “Parentalia”; sempre di origine Romana.
La teoria più accreditata, pure non negando un legame con le festività romane, ricollega Halloween alla festa celtica di “Samhain” che significa, nell’antico irlandese, “fine delle estate”; questo trova supporto anche nell’antico calendario celtico per il quale l’anno nuovo iniziava esattamente il 1 di novembre.
Per i Celti questa data rappresentava la fine del periodo estivo, e per un popolo essenzialmente agricolo come il loro, l’arrivo dell’inverno era associato all’idea della morte, credendo inoltre che gli spiriti esercitassero il loro potere sui raccolti dell’anno nuovo.
Questo collega Halloween agli spiriti, al sovrannaturale, ed a una festa dedicata al mondo della natura, perciò pagana, in contrapposizione con il nascente sviluppo anche in Europa del nord del cristianesimo e dei suoi principi, che contrastavano questa ritualità; alcune teorie infatti ci dicono che la festa di Ognissanti sia stata istituita appositamente per scalzare la tradizione celtica di “Samhain” dalla cultura popolare.

Elemento tipico della festa è la simbologia legata al mondo dell’occulto,

tradotta sotto forma di immagini macabre tra cui le zucche intagliate di Jack O’ Lantern, ma questa è un’altra storia ancora. Altre caratteristiche di questa evento al giorno d’oggi, sono il classico “dolcetto o scherzetto”; ovvero il bussare alle porte di casa da parte di bambini mascherati, i quali pongono questa fatidica domanda a chi aprirà, ottenendo dolci in cambio della promessa di non avere scherzi dagli “spiritelli”, ed il travestirsi da varie figure legate al mondo della paura e del male come: vampiri, zombie, fantasmi o personaggi di film di culto dell’orrore.

La pratica del dolcetto e scherzetto,

“Trick or treat” in americano, risale all’ antica usanza tardo medioevale, sviluppatosi in Gran Bretagna ed Irlanda, del travestirsi e chiedere l’elemosina; Quando la povera gente andava a bussare di porta in porta ad Ognissanti (il 1º novembre), e riceveva dal padrone di casa cibo o denaro, in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti. Usanze simili erano e sono presenti anche in alcune parti del sud Italia.
Questa pratica è stata conseguentemente importata, come tutta questa celebrazione, negli Stati Uniti da parte di immigrati irlandesi e scozzesi; perdendo poi il suo originale valore diventando appunto “Trick or Treat”
La curiosità ci porta a domandarci da dove deriva questo stano nome per questa festa; la parola Halloween compare per la prima volta nel XVI secolo, e rappresenta una variante scozzese del nome completo All-Hallows-Eve, cioè la notte prima di Ognissanti (in inglese arcaico All Hallows Day, moderno All Saints)
Lo sviluppo di oggetti e simboli associati ad Halloween (come il colore nero e arancio, tipici del lutto e delle zucche ), invece si è andato formando col passare del tempo. Ad esempio l’intaglio delle tipiche zucche (nelle quali si raffigurano volti spaventosi) risale alla tradizione irlandese di intagliare delle rape e farne delle lanterne per ricordare le anime bloccate nel purgatorio.

La rapa è stata usata tradizionalmente ad Halloween in Irlanda e Scozia,

ma gli immigrati in Nord America usavano la zucca originaria del posto, che era disponibile in quantità molto elevate ed era molto più grande – facilitando il lavoro di intaglio.
Sperando di aver soddisfatto la vostra curiosità su questa strana celebrazione, vi ricordo che se in questa serata fra le vostre paure potrebbero esserci anche timori su tradimenti, sull’“onestà” del vostro partner, dubbi d’amore, desiderio di riconciliazioni e di ricostruire legami; con una semplice telefonata, le nostre “streghe” e “stregoni” saranno al vostro servizio per aiutarvi, e nella notte in cui tutto è possibile…

Riccardo Giangreco


Più precisamente, chi fa della magia nera cerca di sottomettere le entità del cosmo al proprio volere (sovvertendone le leggi), chi fa della magia bianca sottomette invece la propria volontà alle leggi del cosmo. Ciò significa che per operare in armonia con l’universo occorreva sviluppare un senso morale basato sull’obbedienza a Dio e sul rispetto della sua volontà.
E poiché si pensava che la volontà divina coincidesse con la razionalità oggettivata del mondo, la magia bianca si proponeva di preservarla, e anzi di favorire la sua naturale evoluzione. La magia bianca si inseriva così nell’ottica tipica dei pensatori rinascimentali, i quali ritenevano che tutta la creazione, corrottasi a causa del biblico peccato originale, tendesse a ritornare verso la perfezione originaria. Come l’uomo tende verso la divinizzazione, così ogni elemento tende a ritornare verso la meta cui è stato assegnato (o entelechia), secondo la concezione aristotelica mescolatasi con quella platonica. Si cercava in un certo senso di risolvere la materia nello spirito; la magia bianca finì in tal modo per coincidere con l’alchimia, che si prefiggeva di costruire la pietra filosofale, al fine di trasmutare i metalli in oro, considerato la meta naturale di ogni elemento. L’oro era ricercato non a scopi di avidità o di possesso, ma per le sue proprietà intrinseche, essendo tra i metalli quello più incorruttibile (cioè più resistente al tempo), oltre ad essere un ottimo catalizzatore da usare nelle reazioni chimiche.
Gli interessi suscitati dalla magia bianca, rivolta esclusivamente allo studio della natura e al rispetto delle leggi in essa presenti, funsero così da apripista alla chimica moderna. L’opera dell’alchimista consisteva infatti essenzialmente nello studio empirico delle sostanze elementari e in esperimenti scientifici su di esse. Egli ne cercava le proprietà operando all’incirca come un chimico, catalogandole, tentando miscugli, introducendo nel suo lavoro fornelli ed alambicchi che saranno poi gli strumenti principali utilizzati dalla chimica come la intendiamo oggi.

 

 

 

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Stanotte, la notte più paurosa dell’anno…

La notte del 31 ottobre, meglio conosciuta come “la notte di Halloween”,

non sarà evento raro incontrare sulla vostra strada vampiri, licantropi, zombi , fantasmi e streghe; alcuni sono semplici maschere, ma non vi è mai sorto il dubbio, che nella notte in cui tutto è possibile, qualche strega o vampiro ne approfitti per vivere alla luce del Sole? Opps… pardon, alla luce della Luna!
Halloween è una festività che si celebra negli Stati Uniti, da alcuni anni è diventata una consuetudine anche in Italia, party e serate a tema si svolgono in tutto il bel paese; in tanti sostengono sia un evento solo americano, ne siete cosi sicuri? Vediamo di approfondirne le origini e scopriremo assieme che anche L’Italia gioca la sua parte in questa festa.

Alcuni studiosi sostengono infatti che questa celebrazione abbia origine nell’antica Roma,

per l’ esattezza nella festività di “Pomona” – Dea dei frutti e dei semi – o anche nella festa dei morti chiamata “Parentalia”; sempre di origine Romana.
La teoria più accreditata, pure non negando un legame con le festività romane, ricollega Halloween alla festa celtica di “Samhain” che significa, nell’antico irlandese, “fine delle estate”; questo trova supporto anche nell’antico calendario celtico per il quale l’anno nuovo iniziava esattamente il 1 di novembre.
Per i Celti questa data rappresentava la fine del periodo estivo, e per un popolo essenzialmente agricolo come il loro, l’arrivo dell’inverno era associato all’idea della morte, credendo inoltre che gli spiriti esercitassero il loro potere sui raccolti dell’anno nuovo.
Questo collega Halloween agli spiriti, al sovrannaturale, ed a una festa dedicata al mondo della natura, perciò pagana, in contrapposizione con il nascente sviluppo anche in Europa del nord del cristianesimo e dei suoi principi, che contrastavano questa ritualità; alcune teorie infatti ci dicono che la festa di Ognissanti sia stata istituita appositamente per scalzare la tradizione celtica di “Samhain” dalla cultura popolare.

Elemento tipico della festa è la simbologia legata al mondo dell’occulto,

tradotta sotto forma di immagini macabre tra cui le zucche intagliate di Jack O’ Lantern, ma questa è un’altra storia ancora. Altre caratteristiche di questa evento al giorno d’oggi, sono il classico “dolcetto o scherzetto”; ovvero il bussare alle porte di casa da parte di bambini mascherati, i quali pongono questa fatidica domanda a chi aprirà, ottenendo dolci in cambio della promessa di non avere scherzi dagli “spiritelli”, ed il travestirsi da varie figure legate al mondo della paura e del male come: vampiri, zombie, fantasmi o personaggi di film di culto dell’orrore.

La pratica del dolcetto e scherzetto,

“Trick or treat” in americano, risale all’ antica usanza tardo medioevale, sviluppatosi in Gran Bretagna ed Irlanda, del travestirsi e chiedere l’elemosina; Quando la povera gente andava a bussare di porta in porta ad Ognissanti (il 1º novembre), e riceveva dal padrone di casa cibo o denaro, in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti. Usanze simili erano e sono presenti anche in alcune parti del sud Italia.
Questa pratica è stata conseguentemente importata, come tutta questa celebrazione, negli Stati Uniti da parte di immigrati irlandesi e scozzesi; perdendo poi il suo originale valore diventando appunto “Trick or Treat”
La curiosità ci porta a domandarci da dove deriva questo stano nome per questa festa; la parola Halloween compare per la prima volta nel XVI secolo, e rappresenta una variante scozzese del nome completo All-Hallows-Eve, cioè la notte prima di Ognissanti (in inglese arcaico All Hallows Day, moderno All Saints)
Lo sviluppo di oggetti e simboli associati ad Halloween (come il colore nero e arancio, tipici del lutto e delle zucche ), invece si è andato formando col passare del tempo. Ad esempio l’intaglio delle tipiche zucche (nelle quali si raffigurano volti spaventosi) risale alla tradizione irlandese di intagliare delle rape e farne delle lanterne per ricordare le anime bloccate nel purgatorio.

La rapa è stata usata tradizionalmente ad Halloween in Irlanda e Scozia,

ma gli immigrati in Nord America usavano la zucca originaria del posto, che era disponibile in quantità molto elevate ed era molto più grande – facilitando il lavoro di intaglio.
Sperando di aver soddisfatto la vostra curiosità su questa strana celebrazione, vi ricordo che se in questa serata fra le vostre paure potrebbero esserci anche timori su tradimenti, sull’“onestà” del vostro partner, dubbi d’amore, desiderio di riconciliazioni e di ricostruire legami; con una semplice telefonata, le nostre “streghe” e “stregoni” saranno al vostro servizio per aiutarvi, e nella notte in cui tutto è possibile…

Riccardo Giangreco


Più precisamente, chi fa della magia nera cerca di sottomettere le entità del cosmo al proprio volere (sovvertendone le leggi), chi fa della magia bianca sottomette invece la propria volontà alle leggi del cosmo. Ciò significa che per operare in armonia con l’universo occorreva sviluppare un senso morale basato sull’obbedienza a Dio e sul rispetto della sua volontà.
E poiché si pensava che la volontà divina coincidesse con la razionalità oggettivata del mondo, la magia bianca si proponeva di preservarla, e anzi di favorire la sua naturale evoluzione. La magia bianca si inseriva così nell’ottica tipica dei pensatori rinascimentali, i quali ritenevano che tutta la creazione, corrottasi a causa del biblico peccato originale, tendesse a ritornare verso la perfezione originaria. Come l’uomo tende verso la divinizzazione, così ogni elemento tende a ritornare verso la meta cui è stato assegnato (o entelechia), secondo la concezione aristotelica mescolatasi con quella platonica. Si cercava in un certo senso di risolvere la materia nello spirito; la magia bianca finì in tal modo per coincidere con l’alchimia, che si prefiggeva di costruire la pietra filosofale, al fine di trasmutare i metalli in oro, considerato la meta naturale di ogni elemento. L’oro era ricercato non a scopi di avidità o di possesso, ma per le sue proprietà intrinseche, essendo tra i metalli quello più incorruttibile (cioè più resistente al tempo), oltre ad essere un ottimo catalizzatore da usare nelle reazioni chimiche.
Gli interessi suscitati dalla magia bianca, rivolta esclusivamente allo studio della natura e al rispetto delle leggi in essa presenti, funsero così da apripista alla chimica moderna. L’opera dell’alchimista consisteva infatti essenzialmente nello studio empirico delle sostanze elementari e in esperimenti scientifici su di esse. Egli ne cercava le proprietà operando all’incirca come un chimico, catalogandole, tentando miscugli, introducendo nel suo lavoro fornelli ed alambicchi che saranno poi gli strumenti principali utilizzati dalla chimica come la intendiamo oggi.

 

 

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Curiosità: perchè San Martino è considerato il patrono dei cornuti?

Le usanze, le culture, i miti e le fiabe sono tutti risultati di antiche credenze popolari,

più che altro vòlti a scacciare la “jettatura” e assicurarsi abbondanza e benefici. Ora siamo in novembre e la “festa” più…bizzarra di questo mese è la festa di San Martino, considerato come il patrono dei becchi, detto alla romana o dei cornuti nel detto popolare italiano.

Le ipotesi più probabili sono due, ma nessuna delle due tira in ballo il Santo, ma la data, quindi secondo queste usanze è solo per un caso fortuito che San Martino venga coinvolto!

la prima è quella che fa risalire al periodo una fiera di bestiame,

la terra in mese dorme, quindi il contadino si dedica al bestiame. In questo tempo dell’anno le fiere del bestiame erano in tutte le città più importanti, e essendo il bestiame, ovini e bovini, con le corna si è pensato di dedicare questa festa a un giorno particolare, quello dell’inizio della fiera, appunto l’undici di novembre.

L’altra ipotesi, più pittoresca,

è che il giorno 11/11 assomiglia a due dita della mano precisamente l’indice e il mignolo raddoppiato per le due mani, tutti noi ci immaginiamo cosa ne esce fuori! Se navighiamo in rete troviamo le cose più strane e strampalate, dai proverbi napoletani ai proverbi romani e addirittura riti celtici, anche se: cosa c’azzecca San Martino con i Celti!

ognuno dice la sua, ma sicuramente nessuno vorrebbe festeggiare questo giorno!

 


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UNA FRAGRANZA PER OGNI SEGNO ZODIACALE

Sei indecisa sulla fragranza giusta da scegliere per te o per la tua casa? Hai un appuntamento e vuoi veramente conquistarlo? Tranquilla,ci pensa l’astrologia per te!

ARIETE
La tua personalità affascinante è dominata dal fuoco e dal coraggio ma di certo non ti manca un pizzico di dolcezza. Quindi ,per te, è ideale una fragranza piccante addolcita dai fiori : bergamotto ,incenso, noce moscata e chiodi di garofano.

TORO
Segno governato da Venere ,caratterizzato da testardaggine e possessività ,gli piacciono le cose dolci , romantiche, il buon cibo, la buona musica e l’arte.
Rosa ,caprifoglio e magnolia sono le fragranze giuste per te se sei un toro!

GEMELLI
In te convivono due personalità diverse: (tranquilla,non sei bipolare!) riesci a vedere tutte le cose da due punti di vista , sei una persona aperta con una mente elastica. La coppia formata dalla dolcezza della lavanda e della freschezza della menta è perfetta per te.

CANCRO
Questo è il segno del sentimento profondo ,tu sei solita proteggere ed amare gli altri per natura. Gli aromi di cipresso, legno di sandalo e noce di cocco proteggeranno te !

LEONE
Il leone è il segno della volontà e della determinazione unite alla gentilezza, è il segno dell’amore eterno! Quindi,per te,è ottimo il pompelmo.

VERGINE
Sei energica,responsabile,affidabile … insomma,sei una con i piedi per terra!
Patchouli e bergamotto sono l’ideale per distendere i tuoi nervi affaticati da tutte queste responsabilità.

BILANCIA
Ricerchi l’equilibrio sopra ogni cosa e possiedi molto charme. Una fragranza alla vaniglia soddisferà il tuo naso raffinato ,ma potrebbero piacerti anche la fresia e il giacinto.

SCORPIONE
Sei passionale,ami le cose sensuali e seducenti. Per te è ottima la gardenia,la tuberosa e il geranio.

SAGITTARIO
Ami i viaggi e tutto ciò che è esotico: gelsomino,ginepro e cannella saranno in grado già di farti viaggiare con la mente!

CAPRICORNO
Apprezzi la tradizione e la fedeltà. Queste caratteristiche ci riportano alla terra, quindi, al muschio.

ACQUARIO
Sei uno spirito libero,ti piace esplorare,creare,inventare. Per questo per te è ottima una fragranza di limone e verbena con note di mandorla.

PESCI
Sei una persona molto empatica,emotiva e sensibile. Per te è ottima una fragranza di pesca o frutti di bosco.

SESSUALITA’ E ASTROLOGIA: IL CANCRO cosa gli piace a letto

Signore e signori ecco a voi il regno della luna, che domina il segno a discapito di Marte e Saturno, senza dimenticare, però l’esaltazione di Giove, che apporta, per fortuna, un lieve cambiamento rispetto al lunare puro.
Il segno del Cancro, in posizione forte, dona emotività e impressionabilità, oltre che a una forte dipendenza dal passato, del piano affettivo e/o sessuale.
Questo comporta una vulnerabilità emotiva che genera bisogno di sicurezze, bisogno di protezione che scoraggiano l’audacia e l’affermazione del se a vantaggio di una quasi perenne esitazione.
Al rovescio della medaglia, troviamo un nativo curioso che ha sete di avventure che disperde molte energie fisiche, esattamente come un gioviamo. Il risultato sarà quindi ambiguo, ove il nativo vivrà spesso il proprio desiderio di esperienze con l’immaginazione, nutrendosi di fantasie che non realizzerà. Nei casi estremi, troveremo una tendenza a girovagare o la ricerca dell’avventura perenne.
Data la sua forte ricettività, il cancro è senz’altro un iper sensuale. E’ pensare che lui si crede un’ pio sessuale a causa della sua passività o del suo avere una eiaculazione precoce. L’esilio di Marte limita la virilità ma l’esaltazione di Giove crea un’importante vitalità che induce a prodigarsi fisicamente con una certa energia.
Il cancro sembra piuttosto narcisista, è spesso centrato sul proprio corpo e sembra provare nei suoi stessi confronti una tenerezza talvolta eccessiva. Per questo motivo quando trova un partner che si occupa di lui è molto felice, un po come quando un bambino viene accudito dalla madre.
La timidezza del segno, unita alle sue tendenze immaginative, comporta l’attrazione per le pratiche solitarie e la masturbazione.
I nativi di entrambi i sessi sembrano molto dipendenti dai valori materni: paiono meno coscienti della differenziazione sessuale vera e propria che del rapporto madre-figlio, che talvolta reintroducono durante l’atto, compiacendosi di essere coccolati, accarezzati e trattati maternamente dal proprio partner. D’altronde la loro memoria è estremamente forte ed essi sembrano dipendere molto dai ricordi delle loro prime esperienze, che vorrebbero ripetere all’infinito. Si nota qui la presenza di una curiosità limitata a causa si un atteggiamento di paura verso l’ignoto: questo rende il cancro esitante e allo stesso tempo avido di novità. Sarà sempre pronto quindi a fare marcia indietro, non appena si tratta di addentrarsi in cose da lui non conosciute. Questo atteggiamento si riscontra al momento dell’incontro, quando il nativo ama osservare chi gli è ancora sconosciuto e inizia un processo di seduzione passiva, obbligando l’altra fare il primo passo. Gli capita così di essere provocante, ma prederà la sua bella sicurezza non appena l’altro vorrà passare a fatti concreti. Per poter passare oltre, il cancro, ha bisogno di un clima molto tenero e rassicurante che gli permetta di lasciarsi andare in tutta fiducia.
il cancro può essere omosessuale? lo abbiamo già detto, il segno sensibilizza fortemente i valori materni e femminili. Perciò il più delle volte il soggetto sarà alla ricerca di una donna molto materna, molto affettuosa, in grado di sostituire la madre e davanti alla quale tenderà a diventare bambino anche da adulto.Non si può tuttavia escludere che il natio cercherà di assumere su se stesso i valori materni e femminili alimentando fantasie omosessuali di carattere passivo, durante le quali immaginerà di essere sia il bimbo che la madre dell’uomo che lo domina. Allo stesso modo, in campo femminile, la nativa assumerà spesso un comportamento verso l’uomo che la seduce, ma le capiterà talvolta di giocare il ruolo della lesbica passiva e iper femminile.
Il riferimento all’infanzia e al passato può provocare diversi particolarismì, quali la pedofilia e l’incesto (sopratutto verso la madre), così come l’affetto per un animale di casa può provocare pratiche zoofile.
In compenso, il sadismo e il masochismo vero sembrano totalmente estranei alla natura del nativo. E’ troppo sensibile per ricercare sensazioni così forti. Ma, può succedere molto spesso, un atteggiamento di sottomissione o di dipendenza nei confronti del partner tale da rasentare il masochismo di fatto.
Si potrebbe credere che il nativo sia troppo timido e troppo pauroso per lasciarsi andare a uno stupro o a un delitto sessuale, ma l’uno e l’altro sono qualche volta compiuti per reazioni contro il temperamento di base.
Per quanto riguarda le pratiche sessuali, si nota una forte sessualità che assume le caratteristiche dell’ingordigia. Gli capiterà spesso di accentrare la propria attenzione sui preliminari a scapito della sessualità propriamente detta. Sembra molto probabile il ricorso all’erotismo orale e anale a danno di una sessualità più classica.
Il bisogno di sicurezza del segno porta chiaramente alla formazione della coppia. Il nativo sembra essere un gran sentimentale che cerca di avere le relazioni più tenere possibili con il proprio partner. Se vive in coppia, la sua natura passiva scoraggerà il bisogno di avventure ma bisogna dire anche che è difficile per lui/lei dire di no quando si presentano occasionai esterne, specialmente se ha impressione di poter commettere l’adulterio in situazioni di sicurezza totale.
Relativamente indifferente alle relazioni esterne del partner, il nativo tende a reagire con vivacità quando si sente abbandonato, cosa che gli succede spesso, visto il suo troppo bisogno di sicurezza. In alcuni casi capita anche che il bisogno di protezione sia pienamente soddisfatto dalla presenza di un madre affettuosa e dalla vicinanza dell’abitazione dei genitori. In questo caso si potrà facilmente immaginare un nativo che si lascerà andare in un vagabondaggio sessuale, accettando tutte le avventure che si presentano, senza alcuna selettività.

Avvertimento: tutto quello che trovate scritto qui è riferito al segno “puro” già in altre occasioni mi sono raccomandata di non prendere tutto alla lettera, perché mai nessun nativo è puro nel segno,ma esistono variabili matematiche infinite. Questo è solo uno spunto sul quale costruire una analisi più approfondita di ognuno di noi, che è unico e irripetibile.
Per poter esaminare a fondo una persona ci vogliono conoscenza, tempo, studi e una forte conoscenza del genere umano.
Inoltre citiamo degli atteggiamenti che molti possono giudicare osceni e di pessimo gusto, noi qui non stiamo a giudicare, ma solo a esprimere una possibilità su una infinitesima probabilità.
Althea
Fonte: la sexualitè,une analyse astrologique di Jean-J.M. Cuypers 1985

 

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Uomo Cancro Caratteristiche

♋ – CANCRO: 22 Giugno – 22 Luglio

Il tipo appartenente a questo segno d’Acqua è l’uomo conservatore, fondamentalmente tranquillo, amante della casa e della famiglia, piuttosto diffidente ad allargare la sua cerchia di conoscenze o il suo campo di esperienze.

Ma esiste anche il cancro errabondo e inquieto come la Luna, sua governatrice, che alimenta le sue fantasie e lo spinge a inseguire traguardi spesso irraggiungibili, amori che gli sfuggono o successi che non lo soddisfano mai pienamente.

Tutti i cancerini però hanno in comune l’attaccamento al passato, alle tradizioni di famiglia, agli amici d’infanzia e in qualsiasi frangente della vita trovano un solido ancoraggio nei loro affetti.

Nella vita professionale il Cancro è un ambizioso che sceglie però strumenti d’affermazione più congeniali alla sua natura, non ha infatti il mordente dell’aggressività per gettarsi con sicurezza nelle competizioni più decisive.
Ma può contare sul senso di responsabilità, sul rispetto per gli altri e sulla sua incredibile resistenza nell’applicarsi al lavoro.

Vive male i contrasti ed essendo quanto mai umorale e suscettibile è pronto a rilevare ogni mancanza nei suoi confronti, senza però permettersi l’aperta protesta.

Nella vita affettiva è apparentemente malleabile, sensibile alle esigenze della partner, romantico e molto fedele, ma, molto legato agli schemi familiari, esige una attenzione costante, considera tutti gli impegni e gli interessi di lei come una sottrazione di cure a lui rivolte.

Dominato dall’emotività e dagli umori variabili può vivere a volte come drammi le piccole contrarietà quotidiane e sentirsi disorientato da ogni minima variazione nel ménage.

In compenso è un uomo su cui si può sempre fare affidamento, un marito affettuoso e un padre tenerissimo, anche se molto apprensivo.

Come conquistarlo: Un profumo particolare abbinato a un completo intimo sexy che si intravede da una sapiente scollatura o un pantalone a vita bassa.

Partner ideale: Pesci

 

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